Il racconto di Grimnir, parte 3

La nona notte il figlioletto di Geirrod si è avvicinato di soppiatto a lui e gli ha dato da bere, almeno in questo modo per ridurre la sofferenza del prigioniero. Per uno scherzo del destino, fu chiamato Agnar, proprio come suo zio, e aveva la stessa età di quello allora, quando è morto in mare. Allo stesso tempo, le fiamme stavano già avvolgendo gli abiti del condannato. Improvvisamente il fuoco si spense e Agnar, stupito, lo sentì, che lo straniero cominciò a cantare una strana canzone. All'inizio, Grimnir maledisse i fuochi e i fuochi che fino a quel momento erano esplosi con alte fiamme solo ora brillavano. Poi, con le parole dei canti, ha reso omaggio ad Agnar e ha promesso una ricompensa per un atto così glorioso. Per un sorso di bevanda, doveva diventare un grande re e condurre gli eroi a battaglie vittoriose. Più tardi Grimnir ha cantato il Cantico degli Atti, o bogach io krainach, loro governano, il Walhalli, dove gli eroi aspettano il giorno dell'Ultima Battaglia, del sole e della luna e dell'opera della creazione. Ascoltando Agnar, ora ha imparato la verità del mondo e la saggezza di Dio. Grimnir ha continuato a cantare. La sua voce è cresciuta così tanto ora, che le pareti della sala sembravano tremare nelle loro fondamenta. Le catene sono cadute. Il prigioniero si è alzato, e la sua forma cresceva ad ogni momento che passava, risplende di uno splendore insolito. La sala ora era piena di gente, chi convergeva, ascoltando le parole della Canzone. l'hanno capito, che Odino stesso è in piedi di fronte a loro, Il dominatore del mondo. Dio dai mille nomi.

Parole, vedere chi ha ordinato di imprigionare, affrettato, per placare un dio e toglierlo dal fuoco. Lungo la strada, però, inciampò e cadde sulla sua spada, che gli sfuggì dal fodero. Ecco come si è avverata la profezia.